Articolo su rivista: Long-distance rail prices in a competitive market. Evidence from head-on competition in Italy (Beria, Tolentino, Bertolin, Filippini)

Articolo su rivista: Long-distance rail prices in a competitive market. Evidence from head-on competition in Italy (Beria, Tolentino, Bertolin, Filippini)

Sul Journal of Rail Transport Planning & Management un nuovo articolo sui trasporti di lunga percorrenza in Italia esito del progetto di ricerca QUAINT (finanziamento SIR del MIUR), questa volta dedicato all’analisi dei prezzi.

Beria P., Tolentino S., Bertolin A., Filippini G. (2019). Long-distance rail prices in a competitive market. Evidence from head-on competition in Italy. Journal of Rail Transport Planning & Management, in press.

L’articolo si basa su un grande database di osservazioni di prezzi relativo a bus, treni e carpooling. Il database viene utilizzato per analizzare le strategie di discriminazione tariffaria usate dalle aziende e i livelli di prezzo nei diversi mercati sotto diverse condizioni di competizione.
Le principali conclusioni sono le seguenti:

  1.  le tecniche di yield management sono ampiamente utilizzate da tutti i player. I due operatori ferroviari adottano strategie piuttosto simili (es. 4 classi, 3 livelli di prezzo, carnet per frequent travellers, anticipo di acquisto, etc.).
  2. Trenitalia passa da un valore medio di circa 11 €cent/km a circa 16 €cent/km, passando da 20 a 1 giorno di anticipo di acquisto. Italo/NTV ha un prezzo di circa 2€cent/km inferiore a Trenitalia lungo tutta la curva di prezzo, ma sono comuni periodi di ulteriore sconto pochi giorni prima della partenza (circa 5).
  3. Journal of Rail Transport Planning & Management

  4. I prezzi chilometrici di entrambi gli operatori sono decrescenti con la lunghezza della tratta (vedi figura). L’aspetto più interessante è che non vi è un’evidente differenza tra rotte in cui Trenitalia è l’unico operatore e rotte in cui è presente anche Italo. Anzi, 1 giorno prima della partenza le rotte in competizione costano più di quelle in monopolio. Questo fatto, apparentemente poco intuitivo (ci si aspetterebbe che in presenza di concorrenza Trenitalia riduca i prezzi) è dovuto al fatto che la concorrenza è oggi presente su tutte le relazioni veloci più importanti del paese e che i due set di rotte (concorrenza/monopolio) non sono direttamente comparabili. Questo non significa che la competizione non abbia abbassato i prezzi (li ha certamente abbassati), ma che la concorrenza è ormai presente su tutte e sole le rotte più ricche.

L’articolo è disponibile agli abbonati della rivista attraverso il link seguente:
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2210970619300125
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