2013. La valutazione dei costi esterni del trasporto stradale nella regione Emilia-Romagna e delle politiche di internalizzazione

Lo studio si inserisce nell’ambito del progetto europeo ECOTALE, a supporto delle attività svolte dalla Direzione generale Reti infrastrutturali, logistica e sistemi di mobilità ed in collaborazione con Studio META.

Nella prima parte di questo lavoro si è compiuto un aggiornamento delle stime di costi esterni da traffico stradale nella regione Emilia-Romagna, basante sulle più recenti e consolidate linee guida europee. I risultati mostrano un’entità complessiva di tali costi di circa 3,2 miliardi di Euro, quasi dimezzati rispetto alle più aggregate stime del 2004, anche grazie all’evoluzione dei motori ed alle politiche implementate.

Nella seconda parte del lavoro sono state esplorate diverse politiche in grado di migliorare il grado di internalizzazione delle esternalità negative del trasporto stradale. In particolare vengono mostrati e discussi i risultati delle simulazioni modellistiche svolte da Studio META utilizzando il modello di trasporto della DG Mobilità:

  1. l’implementazione di Zone a Traffico Limitato in 26 città medio-grandi della regione;
  2. l’introduzione della tariffazione della sosta nelle stesse città;
  3. l’introduzione di corsie riservate a veicoli ad elevata occupazione e l’apertura agli stessi delle corsie riservate al TPL nella città di Bologna;
  4. la revisione dei limiti di velocità di tutti gli archi stradali regionali, impostandoli sui valori corrispondenti al minor costo sociale per tipo di infrastruttura e per contesto insediativo.

Le valutazioni svolte sulle prime simulazioni hanno permesso di evidenziare i buoni potenziali delle politiche selezionate in termini di efficacia ambientale. Lo scenario relativo allo studio dei limiti di velocità, che è stato impostato come “scenario-test”, ha fornito anche indicazioni utili al fine della pianificazione degli investimenti sulla rete stradale, che mostra capacità più che sufficiente sulle autostrade e carenza di capacità intorno ai nodi urbani maggiori dell’Emilia

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