2015. L’interruzione della A19 Palermo-Catania: una stima preliminare del danno

CROltre 18 milioni di Euro all’anno di danno per i soli automobilisti siciliani, in conseguenza di 9,1 milioni di chilometri di maggiori percorrenze e 1,6 milioni di ore di viaggio aggiuntive. E’ questa la stima dell’impatto economico dell’interruzione della A19 Palermo-Catania a causa di un grave cedimento del viadotto Himera, emersa da un primo approfondimento tecnico sviluppato in collaborazione con Studio META di Monza. A questi impatti andrebbero aggiunti quelli per i veicoli pesanti e per le autolinee di trasporto pubblico, oltre ai 30 milioni di Euro già stimati per la rimessa in esercizio della tratta.

Questo evento ha portato ancora una volta all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della vulnerabilità del nostro territorio e – di conseguenza – delle nostre infrastrutture, e la stima dei costi sociali ed economici connessi aiuta a comprenderne l’impatto.

In particolare, l’interruzione della tratta autostradale “Tremonzelli-Scillato”, di circa 16 km, comporta per gli autoveicoli una deviazione sul percorso di 32 km via Polizzi Generosa (PA), resa possibile solo a seguito di verifiche straordinarie subito effettuate dagli organi competenti, dato lo stato di tali strade. Il modello di analisi mostra anche come circa un 20% del traffico che utilizzava l’A19 si sposta su itinerari completamente alternativi, non sempre adatti a sostenere flussi di traffico elevati e dando luogo a potenziali situazioni di criticità locale.

Per i mezzi pesanti la situazione è ancora più critica, poiché sui due percorsi alternativi è in vigore un divieto di transito per i mezzi pesanti, che sono dunque costretti a deviare via Messina o sulla Resuttano (CL) – Castelbuono (PA). Fortunatamente, è stata autorizzata l’eccezione per i pullman fino a 12 metri, che ha permesso di mantenere attiva l’importante rete di collegamenti di autobus siciliana. Sebbene ciò comporterà un costo per viaggiatori ed imprese di trasporto, questo farà sì che non vi sia un’interruzione nei servizi pubblici tra i due capoluoghi, dato che i servizi ferroviari, sebbene potenziati, non possono garantire né le frequenze né i tempi di percorrenza degli autobus.