Articolo su rivista: "Measuring the long-distance accessibility of Italian cities" (Beria P., Debernardi A., Ferrara E.)

Articolo su rivista: “Measuring the long-distance accessibility of Italian cities” (Beria P., Debernardi A., Ferrara E.)

Un nuovo articolo, scritto in collaborazione con Andrea Debernardi ed Emanuele Ferrara, è disponibile sul Journal of Transport Geography.

Beria, P., Debernardi, A., & Ferrara, E. (2017). Measuring the long-distance accessibility of Italian cities. Journal of Transport Geography, 62, 66-79.

Potential accessibility, all modes, business users

Il paper è basato sul modello multimodale di trasporto i-TraM, sviluppato congiuntamente da TRASPOL e META Planning Srl e usato nel progetto di ricerca QUAINT. Esso studia l’accessibilità del territorio italiano con un alto livello di dettaglio (371 zone) attraverso una misura di accessibilità potenziale. Diversamente da altri lavori simili, questo utilizza una definizione più profonda dei parametri di impedenza grazie ad una misura dettagliata dei costi generalizzati, per l’intera offerta di lunga percorrenza italiana (strada, autobus, servizi ferroviari, servizi aerei, traghetti). L’output consiste un dettagliate mappe di accessibilità, molto più realistiche di quelle ottenibili con semplici indicatori di dotazione infrastrutturale o simulazioni mono-modali.

Dalle analisi risulta che la geografia dell’accessibilità nel paese è estremamente complessa. Le aree ad alta accessibilità sono nelle aree popolate del nord, ma anche Roma e Napoli, che formano una sorta di “dipolo”. L’effetto delle principali infrastrutture è ben visibile, aumentando l’accessibilità lungo i corridoi principali rispetto alle aree periferiche. L’Italia meridionale è molto meno accessibile rispetto al Nord per il combinato disposto della distanza geografica, bassa popolazione e servizi di trasporto poco efficaci. Tuttavia, le condizioni di inaccessibilità non sono omogenee nel Sud, così come non tutto il Nord è ben accessibile. Per esempio, Napoli mostra indicatori simili a molte città del Nord, nonostante il suo svantaggio geografico, grazie ad eccellenti connessioni stradali e ferroviarie.

Questo fatto è importante in termini di policy. Se si confronta una misura di accessibilità basata sulla sola distanza con quella basata sui costi generalizzati di trasporto, si può vedere come il sistema dei trasporti italiano è efficace nel ridurre le naturali differenze geografiche, rendendo i posti “lontani” relativamente meno inaccessibili e allo stesso tempo limando il vantaggio relativo delle aree core. Questo è il risultato delle passate politiche di trasporto che, lungi dall’essere perfette, hanno comunque permesso di fornire un livello di offerta relativamente equo nella maggior parte delle aree urbane del paese.

L’articolo è disponibile agli abbonati della rivista attraverso il link seguente:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0966692316303301 

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